GIUSEPPE CHIARI

Musica, Arte, Fluxus

Evento

Giuseppe Chiari, All Music is the same, Opere dalla Collezione Block, Villa Romana, Firenze, 02.09.-20.10.2017

25/08/2017

 

 

Senza titolo, 1972

Veduta della mostra

parlano di / sprechen über Giuseppe Chiari

02.09.         20.10.2017

Giuseppe Chiari,
All Music is the same

Opere dalla Collezione Block

Siamo lieti di invitare Lei e i suoi amici all'inaugurazione della mostra, 
che si terrà sabato 2 settembre alle ore 19.

Orari di apertura: da martedì a venerdì, dalle ore 14 alle 18 e su appuntamento

Villa Romana
Via Senese 68
50124 Firenze
Italia

Tel.: +39 - 055 - 22 16 54
Fax: +39 - 055 - 22 80 251
office@villaromana.org
www.villaromana.org

Giuseppe Chiari è ed è stato un artista chiave per l'ampliamento dei canoni musicali a partire dagli anni Sessanta. Giocoso e al contempo analitico, si è insinuato tra i generi artistici: Chiari è stato musicista e compositore, artista, si è dedicato alla scrittura, al disegno e alla performance. Con le sue partiture, i suoi testi e gesti ha saputo combinare in un modo unico gli ordini intellettuali e simbolici all'azione viva. Con il suo modo riflessivo e creativo di rapportarsi al mondo, ne ha allentato le coordinate per rendere udibile e visibile il nuovo e l'inaspettato.

A Firenze, dove era nato nel 1926 e dove è morto dieci anni fa, ha vissuto una vita riservata, eppure la sua personalità ha esercitato una grande influenza sugli artisti della generazione successiva. Ha incoraggiato i giovani a varcare i confini e prendersi nuove libertà, aveva una rete di contatti internazionali e collaborava con molti compositori, poeti, musicisti, architetti e con il centro fiorentino di videoarte art/tapes/22.

Nel 1962 partecipò, anche se non in prima persona, al festival Fluxus Internationale Festspiele Neuester Musik di Wiesbaden. Nel 1972 e nel 1978 fu invitato alla Biennale di Venezia e, sempre nel 1972, a documenta 5 di Kassel. Nel 1980 partecipò alla mostra radicale Umanesimo, Disumanesimo a Firenze e tre anni più tardi, si esibì a Villa Romana con la prima ed unica esecuzione in Italia del suo Light Concert.

René Block, che nel 1964 inaugurò a Berlino Ovest la sua galleria, ormai leggendaria, con la mostra Neodada, Pop, Décollage, Kapitalistischer Realismus, apprezzò l'opera di Chiari. Già nel 1966, le sue composizioni furono eseguite da Nam June Paik e Charlotte Moorman, nel 1973 fu nuovamente alla galleria Block con All Music is the same. Partecipò in seguito a grandi mostre come Für Augen und Ohren (1980), alla Friedensbiennale di Amburgo (1985) ed a Readymade Boomerang alla Biennale di Sydney (1990). Il Museum Fridericianum di Kassel gli ha dedicato una grande mostra retrospettiva nel 2001.

La mostra a Villa Romana presenta opere su carta e fotografie di Giuseppe Chiari appartenenti alla collezione Block, risalenti al periodo compreso tra gli anni Sessanta e l'inizio del nuovo millennio. Presenta inoltre alcuni video realizzati da Chiari con art/tapes/22 e documentazioni video di suoi concerti e performance. La mostra è accompagnata da una pubblicazione (italiano/tedesco) con interviste e testimonianze dei suoi colleghi artisti, in particolare fiorentini (Maria Gloria Bicocchi, Alvin Curran, Giancarlo Cardini, Gian Piero Frassinelli, Daniele Lombardi, Paolo Masi, Lara Vinca Masini, Gianni Pettena e Renato Ranaldi). In mostra sarà possibile ascoltarne le versioni audio, grazie alla collaborazione con Radio Papesse.

In occasione della mostra sono in programma tre eventi serali: Hendrik Folkerts, curatore di documenta 14, terrà una lecture sul ruolo della partitura; il pianista Giancarlo Cardini, uno dei più profondi conoscitori e interpreti dell'opera di Chiari, eseguirà una serie di micro eventi e in chiusura di mostra, Alvin Curran, amico di Chiari fin dai tempi di Musica Elettronica Viva (gruppo nato a Roma nel 1966), eseguirà Chiari ossia dj Beppe meets King Kong da Beethoven.


Ringraziamo Mario Chiari per la sua gentile collaborazione.

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Radio Papesse

Giuseppe Chiari
Una collezione di conversazioni con amici, artisti e musicisti

www.radiopapesse.org

In occasione del decennale dalla scomparsa di Giuseppe Chiari, a cui Villa Romana dedica All the Music is the same, una mostra di sue opere dalla collezione di René Block, Radio Papesse propone una collezione di conversazioni con amici, artisti, musicisti, compositori che hanno conosciuto, osservato, collaborato e suonato con Giuseppe Chiari a partire dagli anni Sessanta e Settanta del Novecento: Giancarlo Cardini, Alvin Curran, Gian Piero Frassinelli, Daniele Lombardi, Paolo Masi, Lara Vinca Masini, Gianni Pettena e Renato Ranaldi.

 

Per Firenze, la città in cui ha sempre vissuto, era un periodo di grande cambiamento e ibridazione tra i linguaggi dell'arte, i media, l'architettura; erano anni - come spesso emerge - di grande liberazione. Il ritratto che emerge da questi incontri e da queste voci è un'immagine caleidoscopica non solo dell'artista ma anche di una vivace stagione culturale.

Giuseppe Chiari, nato a Firenze nel 1926 era musicista, pianista, artista visivo, protagonista della Nuova Musica, anticipatore del minimalismo con i suoi Intervalli, componente italiano di Fluxus, legato ai poeti visivi del Gruppo 70 - grazie alle sue sperimentazioni grafiche nella scrittura musicale - e al concettualismo della fine degli Anni 60, da cui nascono i suoi statement come L'arte è facile. Ha saputo sorvolare, esplorare e contaminare linguaggi e media diversi, con un piglio ironico e un'intelligenza fulminante.

Eccetto l'intervista a Alvin Curran, tutto il materiale a disposizione è in italiano. 

Giancarlo Cardini

Giancarlo Cardini è pianista, compositore e per molti anni maestro di pianoforte al Conservatorio Cherubini di Firenze. Ha collaborato con John Cage, Morton Feldman e molti altri compositori e performer. Sebbene fosse di una generazione più giovane, Cardini oggi è considerato insieme a Chiari, a Sylvano Bussotti, a Daniele Lombardi, Pietro Grossi e altri ancora, parte di quella corrente di Musica Nuova, interessata all'interazione tra suono, gesto, segno e visione, che ha operato e segnato la scena fiorentina del secondo Novecento. 

Alvin Curran

Nato nel 1938, Alvin Curran è compositore e musicista. Vive a Roma dagli anni Sessanta, quando - insieme a Frederic Rzewski, Richard Teitelbaum e altri - è tra i fondatori del collettivo di improvvisazione musicale Musica Elettronica Viva. L'incontro con Chiari avvenne a Roma, grazie alle comuni collaborazioni con Vittorio Gelmetti. Di Giuseppe Chiari dice: he was a liberator….

Gian Piero Frassinelli

Gian Piero Frassinelli, nato nel 1939, architetto, vive a Firenze. Nel 1968 entra a far parte di Superstudio, gruppo tra gli esponenti di punta dell'architettura radicale. Ha conosciuto Giuseppe Chiari ad art/tapes/22 e per molto tempo ne è stato un collaboratore subalterno e saltuario. 

Daniele Lombardi

Daniele Lombardi, nato nel 1946, vive a Firenze, pianista, compositore e artista visivo. Tra i progetti editoriali da lui curati anche la collana Musica D'Arte di Nardini Editore, di cui fa parte la pubblicazione Giuseppe Chiari. Autoritratto, a cura di Girolamo De Simone. Di qualche anno più giovane della generazione di Chiari, Pietro Grossi e Sylvano Bussotti, non si sente erede o epigono di nessuno ma ne è uno dei più profondi conoscitori e di Chiari, un grande interprete. 

Paolo Masi

Paolo Masi, artista, nato nel 1933, vive a Firenze. È tra i protagonisti della pittura analitica in Italia e nel 1974, insieme a Maurizio Nannucci e Mario Mariotti, ha fondato Zona non profit art space a Firenze. Nonostante i diversi linguaggi, nonostante abbiano percorso strade, poetiche, estetiche non sempre vicine, Paolo Masi ha osservato Giuseppe Chiari con un interesse che travalicava il singolo evento o il singolo incontro.

Lara Vinca Masini

Attiva a Firenze fin dagli anni Sessanta, Lara Vinca Masini ha partecipato a scrivere la storia dell'arte contemporanea italiana nel secondo Novecento. A Firenze aveva iniziato da giovane, scrivendo per Sele Arte, una rivista divulgativa, diretta da Carlo Ludovico Ragghianti, attenta agli sviluppi della ricerca artistica nazionale e internazionale. Nel 1965 inaugurava il Centro Proposte con la mostra Proposte strutturali plastiche e sonore. Nel 1980 ha curato Umanesimo, Disumanesimo nell’arte europea 1890/1980, una mostra radicale, che oltre alla sezione storica nel Palagio di Parte Guelfa, coinvolse dieci artisti europei chiamati a intervenire in altrettanti cortili e piazze della città.

Gianni Pettena

Gianni Pettena, nato nel 1940, vive a Firenze, architetto, artista e critico. Con Archizoom, Superstudio e Ufo, appartiene al nucleo originario dell'architettura radicale italiana. Ha conosciuto Chiari poco dopo essersi iscritto all'università, ad Architettura, sono divenuti amici e hanno collaborato, suonato e viaggiato insieme per molti anni. 

Renato Ranaldi

Renato Ranaldi, artista e scrittore, lontano dall'appartenenza a specifiche tendenze artistiche, ha sempre investigato e lavorato sulla dimensione della contraddizione, sui limiti, sui margini, abbracciando e approfondendo diversi linguaggi, dalla pittura, al disegno, dalla musica al video fino alla scultura. Di Chiari apprezzare il fare istrionico e la sua capacità di sorvolare e ibridare tutte le discipline con una libertà che non era quella dello specifico artistico. 

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11.09.2017

Lecture

Hendrik Folkerts
Secondo partitura. Notazione, incarnazione e liveness

Partendo dall’opera rivoluzionaria di Giuseppe Chiari, Hendrik Folkerts parlerà del concetto di partitura. La partitura, come apparato musicale ma anche visivo, comporta una relazione specifica tra linguaggio, tempo e spazio, in quanto dimensioni che essa determina e configura. Compositori come Giuseppe Chiari, John Cage, Cornelius Cardew, Pauline Oliveros e Jani Christou hanno modificato radicalmente il linguaggio della partitura nel definire lo spazio e il tempo delle loro composizioni, mentre artisti come Katalin Ladik, Geta Bratescu e Yoko Ono hanno introdotto la partitura come dinamica essenzialmente corporea. Folkerts porterà esempi da queste pratiche musicali e artistiche del XX secolo, esaminando il loro impatto sulle coordinate linguistiche, spaziali e temporali della partitura e del suo funzionamento.

"Tentando una definizione: la partitura [score] è un dispositivo di notazione che collega il materiale di una disciplina – musica, danza e performance, ma anche architettura, linguistica, matematica e fisica – e la sistematica del sapere a lei propria a un linguaggio che produce descrizione, trasmissione e definizione, per consentirne la lettura, la messa in scena o l’esecuzione in qualunque forma si desideri. Nell'ultimo decennio, la tematica della partitura ha suscitato un interesse crescente nell'arte contemporanea e nella performance.  Come genera significato? Che relazione intercorre tra una partitura in musica e le forme di notazione peculiari dell’arte figurativa? Cosa rappresenta una partitura? Come riesce a portare in scena l’attimo vivente? È possibile sovvertire l’ordine cronologico in cui tradizionalmente è inscritta tale relazione e che antepone la partitura al momento live?"

Con queste parole Hendrik Folkerts apre l’omonimo saggio pubblicato nella settima edizione della rivista South as a State of Mind che accompagna documenta 14.

Hendrik Folkerts, recentemente nominato nuovo curatore Dittmer di arte moderna e contemporanea all’Art Institute di Chicago, è stato curatore di documenta 14 (Atene, 8 aprile – 6 luglio / Kassel, 10 giugno – 17 settembre 2017) dal 2014 al 2017. Con un focus su arte performativa e concettuale, pratiche indigene e arte del Sud-Est asiatico, ha curato un gran numero di nuove commissioni artistiche ed è stato responsabile dell’esposizione internazionale di Atene e Kassel nel team di Adam Szymczyk. Precedentemente, Folkerts era stato curatore di performance, film e programmi discorsivi al Stedelijk Museum di Amsterdam (dal 2010 al 2015). Ha studiato storia dell’arte all’Università di Amsterdam, specializzandosi in arte e teoria contemporanee, pratiche femminili e performance. Dal 2009 al 2011, Folkerts è stato coordinatore del programma curatoriale al de Appel Arts Centre di Amsterdam. Ha scritto in giornali e riviste come Artforum International, South as a State of Mind, Mousse Magazine, The Exhibitionist, Metropolis M, Art & the Public Sphere e in diversi cataloghi. Folkerts è coeditore di The Shadowfiles #3: Curatorial Education (2013), Facing Forward: Art & Theory from a Future Perspective (2014) e il giornale Stedelijk Studies #3: The Place of Performance (2015).

Siamo lieti che Hendrik Folkerts, a partire dalle partiture aperte di Giuseppe Chiari  All the Music is the same, in mostra fino al 20 ottobre) condivida le sue considerazioni sulla partitura come Denkraum (spazio del pensiero), sul rapporto tra vista e udito, interpretazione e stile, partitura e performance/corpo e le loro temporalità.

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03.10.2017

Micro-Performance

Giancarlo Cardini

ore 16

Siamo lieti di annunciare che il pianista Giancarlo Cardini, uno dei più profondi conoscitori e interpreti delle partiture di Giuseppe Chiari, si esibirà in una serie di micro-performance in occasione della mostra All the Music is the same.

Giuseppe Chiari e Giancarlo Cardini si conobbero alla fine degli anni Sessanta a Roma, durante un concerto nel quale si esibivano entrambi. Parlando di Chiari (nell'intervista raccolta all'interno del libro http://www.villaromana.org/front_content.php?idcat=22&lang=3pubblicato in occasione della mostra in corso), Cardini racconta: "Io rappresentavo una specie di allievo – c’era una quindicina d’anni di differenza tra noi – e per me, che agli inizi ero un apprendista di questa pratica d’avanguardia, Chiari rappresentò un maestro. È stato uno dei più importanti incontri artistici della mia vita, sia per l’impressione che suscitarono queste sue esecuzioni dal vivo, sia per la lettura dei suoi scritti. [Cardini esegue La mano mangia il foglio] Lo sente? C’è un’attenzione ai rumori [la carta scricchiola] alle pause, alla ritmica asimmetrica […]; i silenzi sono importanti quanto i suoni, creano tensione. L’altra versione [con una mano stropiccia una pagina di giornale, velocemente, fino ad appallottolarla] è molto meno varia ed emozionante, la mia esecuzione preferita è la prima, anche perché, sebbene non sia filologica, in qualche modo riflette una mia sensibilità personale. […] Eseguendo questi lavori per oggetti, a volte, si può travalicare verso una sorta di narcisismo auto esaltatorio – così comune agli esecutori musicali – che rischia di prendere il sopravvento e invece di indirizzare l’attenzione dell’ascoltatore alla produzione di suoni e rumori, la devia verso una banale spettacolarizzazione che l’esecutore mette in atto, tradendo lo spirito umile dello stile di Chiari. […] Tutte le composizioni di Chiari presentano una sola azione per volta, non c’è una simultaneità di azioni da svolgere. […] La sua posizione di partenza era già ostile alla culturizzazione della musica contemporanea […]."

Giancarlo Cardini (1940), pianista e compositore, vive a Firenze, dove ha insegnato per molti anni al Conservatorio Cherubini. Ha fatto parte, insieme a Sylvano Bussotti, Daniele Lombardi, Albert Mayr, Pietro Grossi, Marcello Aitiani, Sergio Maltagliati e Giuseppe Chiari, dell’avanguardia musicale fiorentina degli anni Sessanta, che ha esplorato il rapporto tra suono, gesto e atto visivo. Cardini ha collaborato con molti artisti e compositori internazionali come John Cage o Morton Feldman. Nel 1990 è stato pubblicato il suo libro Bolle di sapone con una raccolta di micro-poesie sulla percezione del quotidiano. Nel 2011 Paolo Carradori cura per le edizioni Marco Del Bucchia il volume Giancarlo Cardini: la musica, il novecento, con contributi di Sylvano Bussotti, Renzo Cresti, Mario Gamba.

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20.10.2017

Performance

Alvin Curran
Chiari ossia dj Beppe meets King Kong da Beethoven

Ore 20.30

(Testo solo in inglese)

"Shortly after I arrived in Italy I met Giuseppe Chiari. In time I came to appreciate more and more this unique, revolutionary Florentine composer/artist/sound poet - his work, words and actions. He enabled me to understand both the life and death of the avant-garde and how to prepare myself for an outsider's life - a very musical life outside the concert hall, Chiari's art like that of great chefs of reducing everything to their naked essences. For example his statement:
'La musica è niente, ma è nostra.'

What more do we need to know?

So I took this brilliant phrase and put it in a modern digital
generatore di anagrammi and this is what came up:

1: es immune ne neo tralasciata
2: es in me me neo tralasciata un
3: es inumo me ne ne tralasciata
4: es me me ne noi tralasciata un
5: es me me nei no tralasciata un
6: es me me neon nui tralasciata
7: es me me neon tralasciata uni
8: es me me none nui tralasciata
9: es me me none tralasciata uni
10: es me meni ne tralasciata uno
11: es me meni neo tralasciata un
12: es me meno ne nui tralasciata
13: es me meno ne tralasciata uni
14: es me meno nei tralasciata un
15: es me mie neon tralasciata un
16: es me mie none tralasciata un
17: es me mine neo tralasciata un
18: es me moine ne tralasciata un
19: es me muni ne neo tralasciata
20: es me ne nome nui tralasciata
21: es me nei nome tralasciata un
22: es meno mie ne tralasciata un
23: es mie ne nome tralasciata un
24: esime me neon tralasciata un
25: esime me none tralasciata un
26: esumi me ne neon tralasciata
27: esumi me ne none tralasciata
28: esumino me ne ne tralasciata
29: esumo meni ne ne tralasciata
30: esumo mine ne ne tralasciata
31: iene me me non su tralasciata
32: iene me munse no tralasciata
33: iene me muse non tralasciata
34: iene meno munse tralasciata
35: iene munse nome tralasciata
36: iene ne somme tralasciata un
37: immune ne neo se tralasciata
38: in me me ne neo su tralasciata
39: in me me ne nuose tralasciata
40: in me me neo se tralasciata un
41: in me me neo tralasciata unse
42: in me me neon sue tralasciata
43: in me me none sue tralasciata
44: in me mese neo tralasciata un
45: in me muse ne neo tralasciata
46: in me neo seme tralasciata un
47: inno me me ne sue tralasciata
48: insu me me ne neo tralasciata
49: inumo mese ne ne tralasciata
50: inumo ne ne seme tralasciata
51: me me ne ne noi su tralasciata
52: me me ne ne nuosi tralasciata
53: me me ne ne osi tralasciata un
54: me me ne ne suino tralasciata
55: me me ne ne suoni tralasciata
56: me me ne ne tralasciata usino
57: me me ne nei no su tralasciata
58: me me ne nei so tralasciata un
59: me me ne neo si tralasciata un
60: me me ne neo tralasciata unsi
61: me me ne neon sui tralasciata
62: me me ne neon tralasciata usi
63: me me ne no sei tralasciata un
64: me me ne no suine tralasciata
65: me me ne noi se tralasciata un
66: me me ne noi tralasciata unse
67: me me ne none sui tralasciata
68: me me ne none tralasciata usi
69: me me ne noni sue tralasciata
70: me me ne nui seno tralasciata
71: me me ne seni tralasciata uno
72: me me ne seno tralasciata uni
73: me me nei neon su tralasciata
74: me me nei no se tralasciata un
75: me me nei no tralasciata unse
76: me me nei non sue tralasciata
77: me me nei none su tralasciata
78: me me nei seno tralasciata un
79: me me neo seni tralasciata un
80: me me neon nui se tralasciata
81: me me neon se tralasciata uni
82: me me neon sei tralasciata un
83: me me neon suine tralasciata
84: me me none nui se tralasciata
85: me me none sei tralasciata un
86: me me none suine tralasciata
87: me meni ne neo su tralasciata
88: me meni ne nuose tralasciata
89: me meni neo se tralasciata un
90: me meni neo tralasciata unse
91: me meni neon sue tralasciata
92: me meni none sue tralasciata
93: me menino ne sue tralasciata
94: me meno ne nei su tralasciata
95: me meno ne sei tralasciata un
96: me meno ne suine tralasciata
97: me meno nei se tralasciata un
98: me meno nei tralasciata unse
99: me mense nei tralasciata uno
100: me mense neo nui tralasciata
101: me mense neo tralasciata uni
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111: me mie ne neon su tralasciata
112: me mie ne no tralasciata unse
113: me mie ne non sue tralasciata
114: me mie ne none su tralasciata
115: me mie ne seno tralasciata un
116: me mie neon se tralasciata un
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119: me mie none tralasciata unse
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121: me mine ne neo su tralasciata
122: me mine ne nuose tralasciata
123: me mine neo se tralasciata un
124: me mine neo tralasciata unse
125: me mine neon sue tralasciata
126: me mine none sue tralasciata
127: me moine ne ne su tralasciata
128: me moine ne tralasciata unse
129: me muni ne neo se tralasciata
130: me munse ne noie tralasciata
131: me munse nei neo tralasciata
132: me muse ne ne noi tralasciata
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137: me musei ne none tralasciata
138: me musi ne ne neo tralasciata
139: me muso ne ne nei tralasciata
140: me musone ne nei tralasciata
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144: me ne nome sei tralasciata un
145: me ne nome suine tralasciata
146: me ne nomine sue tralasciata
147: me nei no seme tralasciata un
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151: me neon seme tralasciata uni
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163: meno mese nei tralasciata un
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171: mense mie neo tralasciata un
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173: mese mie ne no tralasciata un
174: mese mie neon tralasciata un
175: mese mie none tralasciata un
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179: mese muni ne neo tralasciata
180: mese ne nome nui tralasciata
181: mese nei nome tralasciata un
182: mi ne neo seme tralasciata un
183: mie munse ne neo tralasciata
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185: mie muse ne neon tralasciata
186: mie muse ne none tralasciata
187: mie ne no seme tralasciata un
188: mie neon seme tralasciata un
189: mie none seme tralasciata un
190: mine muse ne neo tralasciata
191: mine museo ne ne tralasciata
192: mine ne nome sue tralasciata
193: mine ne seme tralasciata uno
194: mine neo seme tralasciata un
195: moine muse ne ne tralasciata
196: moine ne seme tralasciata un
197: muni ne neo seme tralasciata
198: muse ne nei nome tralasciata
199: ne nome nui seme tralasciata
200: nei nome seme tralasciata un”

Alvin Curran, born in 1938, lives in Rome, is an american composer and musician. He is also the co-founder, with Frederic Rzewski and Richard Teitelbaum, of the radical music collective Musica Elettronica Viva (1966).

This project was carried out within the context of Toscana in Contemporanea e Giovani sì, supported by di Regione Toscana.

 

 

 

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